domenica 23 marzo 2014

Relazione di Silviana Pedrotti - Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Silviana Pedrotti
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 


Brescia - Anno Sociale 2013-2014


  La mia avventura  inizia a Settembre, quando alcune mamme del mio paese natale mi chiedono di insegnare danza alle loro bimbe. Dove? NELL’ ORATORIO… perchè no! sono stata una brava ballerina, ho studiato, ho disciplina, rigore e temperamento… 
ci stò! sono pronta.


  PRONTA! e invece mi sbagliavo. Mi sono ritrovata 25 bimbe tutte insieme. Chi non aveva mai fatto un passo di danza, chi era annoiata della solita lezione, chi chiacchierava senza ascoltarmi o chi invece aveva voglia solo di ballare hip hop o imitava “Violetta”!!  Ero disperata e avevo appena iniziato l’anno.

 Pensavo e ripensavo come accontentare le bimbe; come variare le mie lezioni, come catturare la loro attenzione… Arrabbiata con me stessa prendo il computer, me lo ricordo ancora, inizio a navigare e cerco “GIOCODANZA®”, ne ho sentito parlare da alcune insegnanti che sono state richiamate per aver utilizzato il nome… senza averne l’autorizzazione, essendo un marchio registrato.


  Barra di ricerca: google+giocodanza. Si apre una schermata e leggo: il metodo giocodanza come strumento per insegnare ai bambini.
  Penso: sono salva!!  Entro nel sito e mi perdo nella lettura. 
  
  Chi è Marinella Santini? giocodanza® cosè?  il libro? … vedo i video e le foto. Mi soffermo però sul percorso di formazione, sulle sedi e gli orari dei corsi. 

  LEGGO: Brescia inizio corsi 19 Ottobre…… Siiiii!!! 
Termine ultimo di iscrizione 30 Settembre 2013… CHE GIORNO E’ OGGI?? Il 4 Ottobre. NO!! 

Mi cade il mondo addosso… il mio pensiero è andato subito alle mie bimbe, adesso come faccio! 

  IO CI PROVO UGUALMENTE. Apro Out Look, scrivo una mail alla Sig.Barbara Tanda responsabile della sede di Brescia, chiedendole se c’era ancora posto.                      
  Non mi risponde. Ma io non mi arrendo e il giorno dopo la richiamo. Non solo la Sig. Tanda mi risponde, mi da tutte le info. 
   E dopo due o tre e-mail Marinella Santini mi ammette al corso : D… GRAZIE MAESTRA!

  Dico la verità, inizialmente ero un pò titubante, pensavo che le bimbe venissero a danza per imparare la tecnica… non per giocare! Ma sono bastate poche ore perchè mi si aprisse un mondo a me sconosciuto. 
  Mi sono trasformata in una principessa in una spocchiosa Madame Spokky, mi sono ritrovata in Cina, in Spagna e perfino nel Far West a fare le bolliccine con la cannuccia in un bicchiere  d’acqua. Nella giungla  o nel castello misterioso, tra le tante stanze, scappando dal mago o dal mostro. Tra palline colorate e aquiloni, tra statue, fiori e api o sirene che scappano dai pirati… QUANTE RISATE!!
  Quante cose da imparare, quanta fantasia ed impegno, disciplina e amore per la danza; e quanta soddisfazione.

  Ho iniziato subito a mettere in pratica tutti gli insegnamenti ricevuti e con soddisfazione ora vedo nei visi delle mie bimbe curiosità, voglia di fare, attenzione e impegno. A volte chiedono di rifare  gli stessi esercizi, a volte ne vogliono fare altri oppure curiose chiedono perchè?...   
                 
Entrano ed escono dalla sala con il sorriso dimenticandosi del pavimento freddo con le piastrelle, del riscaldamento che a volte c’è a volte no e di essere in un vecchio oratorio senza specchi e sbarre.

Ma con la loro fantasia ora posso trasformare quella sala in qualcosa di magico e unico  per IMPARARE GIOCANDO.

GRAZIE MAESTRA MARINELLA grazie da tutte le mie bimbe.        


Relazione di Elisabetta Chiarani- Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Elisabetta Chiarani
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 


Brescia - Anno Sociale 2013-2014


  Mi presento mi chiamo Petalo Blu sono un fiorellino di stoffa amico delle bimbe ballerine, che ogni giorno vedo danzare con gioia e felicità insieme alla Maestra Elisabetta che conosco da tanto tempo. 
  Lei è molto brava e ama tanto il suo lavoro di Insegnante. Ogni giorno vedo che insegna a ballare a tante bambine e bambini con il sorriso.

  Devo dire però che da qualche mese è più felice, si diverte di più a lezione e anche le sue bimbe sembrano essere più contente e felici del solito. 
  Infatti spesso le sento dire: ma maestra è già finita la lezione?............ poi prendono la caramella, salutano e lasciano iI posto ad altre bambine che bramano di danzare giocando.


  Essendo io un fiore molto curioso una sera a fine lezione ho chiesto alla Maestra con voce fiocca cosa era cambiato negli ultimi mesi che aveva trasformato I visi delle bambine e quello della Maestra in visi ancora più felici di fare danza.

  A questo punto Lei si è seduta in mezzo alla sala danza ha chiuso la porta e tenendomi tra le sue mani mi ha detto: sai Petalo Blu la mia famiglia è composta anche da tre fratelli maschi ed io sono l’unica femmina, adorata dal suo papà.
  La mia infanzia è stata caratterizzata dalla libertà e dalla spensieratezza che significavano corse sui prati e monti vicino a casa mia, giochi all’aperto con tanti bambine e bambine e per questo mi considero molto fortunata.
  Ma essendo spesso circondata da  maschi e assumendo senza volere atteggiamenti maschili, mi mancava un tocco di femminilità.
  Quindi mia madre ha pensato bene di iscrivermi a un corso di danza classica all’età di quattro anni.

 Che mondo fantastico la danza……… Petalo Blu………. dolcezza e femminilità che contrasto con tutto ciò che avevo fatto prima.

  Ricordo ancora la gioia di fare lezioni non ostante la severità della mia Insegnante per la quale la tecnica e il rigore non ché la disciplina della danza classica erano componenti fondamentali delle lezioni. 
Pur essendo grata di tutto quello che lei mi ha insegnato, e l’amore della danza che mi ha trasmesso, sentivo che mi mancava qualcosa di importante.

  Nel tempo ho realizzato il mio sogno……… avere una scuola di danza tutta mia, circondata da bambine che volevano fare le ballerina e nelle quali io mi rispecchiavo ogni giorno. Sentivo che dovevo trasmettere la gioia della danza attraverso quello che  era mancato a me cioè il gioco, il divertimento allo stato puro……... Ma io ho visto sempre le tue bambine imparare la danza attraverso il gioco e il divertimento e tu hai sempre giocato con loro!.... Cosa mi vuoi dire con questo.. Maestra!?

  Sai Petalo Blu mi mancava l’essere considerata bambina e fare la parte della bambina, capire la gioia e l’emozione che il gioco danzato dà……emozioni che solo i bambini provano…….cioè STUPORE, CURIOSITA’, ECCITAZIONE E FELICITA’ ma anche PAURA, TIMORE, TITUBANZA E VERGOGNA che poi attraverso il giusto gioco possono prendere forma, e si impara a gestire tutte queste emozioni giocando e ballando.

  Tutto questo è successo a me, si a me alla bambina di nome Elisabetta.

  L’esperienza che ho vissuto ha creato l’atmosfera giusta nel mio cuore e nella sala danza e sui visi di chi entra in quella Sala ogni giorno…… tutto questo si chiama Gioco Danza®!

  Wooooow che bello Maestra, penso che questa esperienza speciale arricchisce tutte le Insegnanti che tornano ad essere bambine nel loro cuore e nella loro anima, permette loro di capire il meraviglioso mondo dei bambini e imparare da loro per guidarli in questo viaggio chiamato Danza, con gioia e felicità, un percorso ricco di emozioni studiate e metabolizzate insieme che contribuiscono ad arricchire la vita di tutti: Maestre e Allievi e Genitori per sempre.

Grazie Gioco Danza®!

La bambina Elisabetta Chiarani

Relazione di Elena Galperina - Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 


Brescia - Anno Sociale 2013-2014


Ciao,Marinella! 

Ho sentito della Giocodanza
® come nuovo metodo di propedeutica per le bambine attraverso il gioco, mi ha incuriosito tanto, anche se attualmente non sto' seguendo i corsi con i bambini, mi sono iscritta. 

  Provengo dalla Russia, famosa per la cultura della danza classica, i suoi insegnamenti piuttosto rigidi, dove anche una semplice classe di propedeutica sembra una seria lezione di sbarra a terra. 

  Non nascondo che ho visto due modi abbastanza diversi di insegnamento, il tuo mi è piaciuto moltissimo, perché oltre a fare conoscere alle bambine il magnifico mondo della danza riesce a scoprire e poi sviluppare il ricchissimo mondo interiore di ognuna di loro, sviluppare la personalità e creatività.

  E' un bellissimo metodo di fare crescere non soltanto le ballerine, ma anche le persone appassionate alla danza. 
  I bambini hanno un ricco contenuto di emozioni, sensazioni, espressioni che poi da adulti purtroppo perdono, il tua Giocodanza® invece è un ottimo modo per farlo durare più a lungo possibile, sviluppare e portare avanti questa importantissima sensazione di essere sempre alla scoperta di cose nuove in noi che ci circondano. 

Grazie Marinella, per questa bellissima formazione, per lo scambio di favolose emozioni e per la mia crescita personale.

Relazione di Mddalena Tinazzi- Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Maddalena Tinazzi
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 


Brescia - Anno Sociale 2013-2014


Io: “Bimbe, ora facciamo l'ultimo gioco e poi andiamo dalle mamme”.
Bimbe: “Maestra, ma l'ora è già finita? Io voglio rimanere qui!”.

 Cari Marinella e Jo,
 dovete sapere che senza di voi queste due frasi non sarebbero mai state pronunciate; da quando le lezioni sono composte da giochi e allegria tutto è diventato più semplice e meraviglioso!
  Per darvi un'idea tra settembre (inizio delle lezioni) e ottobre (chiusura delle iscrizioni) il numero delle bimbe tra i 3 e i 5 anni nella scuola dove insegno è passato da 7 a 45.

  Penso che questo sia il risultato di un forte passaparola tra mamme e bimbe dovuto ad un grande cambiamento nell'insegnamento: il corso di formazione è stato illuminante!
Credo che abbiate centrato in pieno l'obiettivo unendo le basi della danza e la psicologia dello sviluppo del bambino perchè è fondamentale che tutto vada appreso in relazione all'età.

  Utilizzavo già qualche gioco prima di iniziare il corso, ma non mi sono mai soffermata a pensare quante nozioni le bimbe imparino attraverso il divertimento e soprattutto quanto sia importante per l'insegnante diventare una di loro.

  Facendoci alzare (e non abbassare!!) al loro livello, ci avete insegnato a vedere le cose in maniera diversa, magica ma anche molto più competente e attenta a modificare ogni piccolo dettaglio in modo da non far del male alle nostre piccole ballerine rosa.

  Non pensavo che il cambiamento potesse essere così radicale come invece è stato; le mamme e le bimbe se ne sono accorte immediatamente e, anche se con qualche dubbio iniziale, si sono informate e hanno capito quale sia l'importanza di questo metodo.  

  Alcune mamme mi chiedevano come mai io facessi giocare le loro figlie anziché eseguire esercizi e così durante la lezione a porte aperte prima di Natale ho deciso di farle partecipare attivamente. Arrivate al secondo gioco il loro commento è stato: “mah, che fatica! Allora è vero che lavorano le nostre bimbe!”.

  Da quel momento ho capito che il vostro (e ormai anche un po' nostro) metodo le avrebbe conquistate come aveva fatto con me durante la prima lezione a Brescia ad ottobre.

Concludo dicendovi che il corso è stato fondamentale per la mia formazione;

grazie,  grazie,  grazie, e grazie ancora di tutto l'amore per la danza e per gli allievi che mi avete trasmesso, delle nuove conoscenze che mi avete fornito e delle vecchie conoscenze che avete rafforzato.

Relazione di Giada Saglibene - Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Giada Saglibene
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 


Brescia - Anno Sociale 2013-2014


  Cari bambini,

  vi voglio raccontare una storia.
  C’era una volta in una città genovese una piccola ballerina, che tutti i giorni faticava per diventare sempre più brava a danzare. La Danza era la sua vita, la sua passione. La sua mamma la portò a danza all'età di due anni e quando ancora aveva il pannolone, la bimba si intrufolava  in lezioni di ragazze grandi e col suo sgabellino faceva finta di fare la sbarra anche lei.
  La bimba crebbe sempre più determinata nei suoi studi e un giorno si rese conto che non sapeva cosa voleva fare da grande.

Un infortunio al ginocchio la portò a riflettere maggiormente e a capire che avrebbe dovuto correlare alla danza qualcos'altro che le desse un qualcosa per il futuro. Allora andò all'università , si chiamava scienze dell’educazione, e qui capi che c’èra una cosa che voleva fare e che l’ha sempre appassionata …… stare con i bambini !!!

Un giorno era molto stanca e si addormentò in un sonno profondo che la portò in viaggio verso un nuovo mondo di nome Giocodanza®.  Li tutto era magico, persino la sua insegnante di danza, di nome Marinella. Lei era la regina del posto e aveva con se una piccola orsetta di nome Lulù con cui parlava sempre. In questo sogno la ballerina ritornò una bambina e incontrò altre ballerine provenienti da tutta Italia e con diversi trascorsi.

 La bambina fu incuriosita da questo mondo che non aveva mai conosciuto, pieno di fantasia , creatività e gioco. 
  La regina portò queste sue bambine in un castello magico pieno di stanze che si trasformavano, e quando vi  entrarono (al suo interno) anche loro diventarono delle bellissime principesse.  
  Uscite da quel castello andarono nella giungla, si trasformarono in piccoli animaletti, volarono con il magico paracadute, diventarono delle piccole api e delle sirene, insomma scoprirono che esisteva un mondo fatto di magia e sogni.


La ballerina tornò grande, aprì gli occhi e capì che aveva solo sognato, ma che quel sogno le aveva fatto riscoprire il fantastico mondo misterioso dell’infanzia. 
Quel sogno le rimase nel cuore e lo raccontò alle sue bimbe di danza e loro affascinate le chiesero  se potevano trascorrere quella bellissima avventura. 

La ballerina ormai maestra gli rispose di si e che ogni giorno potevano avere dei momenti magici e viaggiare con la fantasia in altri mondi perchè attraverso il gioco le paure si allontanano, ci si può esprimere, crescere e  scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo.

Relazione di Marta Rizzi- Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Marta Rizzi
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 


Brescia - Anno Sociale 2013-2014

  
La decisione di partecipare al corso di formazione di Giocodanza® è avvenuta in modo inaspettato. Premetto che la danza classica è sempre stata presente nella mia vita, la pratico da quando avevo 11 anni. Ricordo con nostalgia le mie prime lezioni di danza. Il movimento è la mia passione: ho iniziato praticando la ginnastica artistica a 6 anni. Ripensando a quel tempo passato danzando con la musica mi sembra quasi un sogno. 
  Nella mia mente si affaccia il ricordo della scuola di danza dove ho iniziato i primi passi: era una veranda-dependance costruita in un giardino alberato nel centro della mia città. All'interno c’erano le sbarre una a destra, una a sinistra attaccate al muro con gli specchi da un lato che coprivano tutta una parete; le finestre sopra gli specchi dalle quali entrava la luce del giardino. Ricordo il primo giorno quando fui accompagnata da mia madre: l’insegnante aveva un impeccabile portamento ed era vestita con una body nero.     Mi fu spiegato che avrei dovuto procurarmi un abbigliamento adeguato: le calze rosa, il body nero, le scarpe rosa di una certa marca. I capelli dovevano essere raccolti accuratamente in uno chignon. 
  Superata una certa rigidezza iniziale, ricordo che mi piaceva moltissimo: aspettavo con trepidazione il martedì e il giovedì per andare a danza. 
  La tecnica era molto rigida, la maestra insegnava i vari esercizi alla sbarra e al centro con molta disciplina e precisione. 
  Alle volte mi sentivo un po’ goffa negli esercizi e nelle posizioni da eseguire, non avevo delle doti fisiche eccezionali - come il piede da ballerina - tuttavia ero flessibile per via della ginnastica artistica, avevo senso del ritmo, tenace perseveranza, forza di volontà e attitudine ad imparare. Ricordo, in seguito, di aver cambiato insegnanti e scuole di danza, quante ore ho dedicato a questa arte meravigliosa! La danza è comunque rimasto un punto di riferimento nella mia vita, uno spazio dove rifugiarmi e dove potermi esprimere liberamente. Grazie alla danza mi sono avvicinata alla tecnica del pilates.  
  Con gli anni che passano, la flessibilità comincia a diminuire: il pilates ha preso il posto della danza in quanto è una disciplina che rispetta maggiormente quelle che sono le possibilità anatomiche del corpo. 

  L’idea di partecipare ad un corso di formazione mi è venuta perché vorrei avvicinare i bambini al movimento e nello specifico alla danza. Insegno principalmente ad adulti e adolescenti, il mondo dei bambini un po’ mi manca. 
  Ho avuto esperienza di insegnamento ai bambini di età prescolare insegnando inglese alla scuola dell’infanzia. 

  Così eccomi pronta per intraprendere una nuova avventura. Me l’ero immaginata diversamente: pensavo che avrei ricevuto un insegnamento tradizionale, come accade generalmente nei corsi di formazione. Invece, con mia viva sorpresa, il corso si è trasformato in un corso di movimento, giochi di fantasia, esercizi di danza, canto, mimo, travestimenti … a 360°. 
  Marinella ci esortava senza un attimo di tregua a trasformarci in “api laboriose”, a trasferirci “in una giungla impenetrabile”, a impersonificare “Madame Spokky che si
prepara per un lungo viaggio”, ad assumere le sembianza di un “nanetto nel bosco”, ad utilizzare il velo per creare una coreografia. 
  Al termine delle giornate di corso mi sentivo affaticata con la consapevolezza forse di non avere più l’energia di un tempo, soddisfatta tuttavia di aver fatto affiorare nella mia mente il divertimento e di aver giocato come quando ero una bambina. La musica che accompagnava gli esercizi era un ausilio utilissimo, contribuendo a creare quel alone di mistero e di magia durante la lezione.  

Ad un tratto ho percepito che volteggiavo per la stanza con altre bambine con la felicità e la spensieratezza dell’infanzia. Mi sono stupita di come sia stata rapita dalle sequenze dei giochi e degli esercizi, come se mi trovassi a vivere in un mondo di fantasia dove per una serie di istanti il tempo non esistesse più. 
  A mio parere è cambiato il mio modo di approcciare i bambini alla danza rispetto a quando ero bambina. 
  Alcune volte non è stato facile perdere quel controllo, quella compostezza “da grandi” è trasformarsi in una bambina pronta a giocare e a mettersi in gioco senza tanti pensieri e inibizioni che contraddistinguono a tratti la vita adulta. 

  Grazie, Marinella, per avermi dato l’opportunità di far emergere un aspetto di me che avevo accantonato, la mia parte “bambina”. 

  Ho capito quanto è importante la danza dal punto di vista psicologico, relazionale ed emotivo per la formazione del bambino, la sua stupenda e straordinaria ricchezza di contenuti e di significati.  

  Come se, dopo tanti anni di pratica, avessi fatto un’attenta riflessione come un bilancio del mio passato. 

  Durante il corso ho incontrato un gruppo numeroso di allieve con le quali ho condiviso del tempo: si è creato subito un feeling particolare con la maestra. 
  Marinella ci ha presentato dei giochi concreti e istruttivi con tante varianti, utilizzando degli strumenti semplici, ci ha dato informazioni e consigli per insegnare ai bambini a respirare, rilassarsi, riequilibrare le proprie energie in un clima di fiducia e di scoperta.      Le attività che ci ha proposto offrono ai bambini svariate opportunità di sviluppare l’abilità all'osservazione, all'attenzione, all'ascolto, di rafforzare l’allungamento muscolare, di percepire la respirazione, la contrazione e rilassamento muscolare. 
Mi auguro di poter utilizzare nel modo più efficace il materiale del corso di formazione. 

E’ stata una magnifica esperienza che mi porterò sempre nel cuore: la riscoperta della mia parte più intuitiva e spontanea che forse da tempo avevo dimenticato.

Relazione di Greta Rossi - Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Greta Rossi
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 


Brescia - Anno Sociale 2013-2014


  Un pomeriggio d’agosto ho ricevuto un messaggio dalla mia insegnante Melissa: voleva vedermi per parlarmi di un nuovo progetto.
  A settembre finalmente avrebbe aperto la sua scuola di danza, insieme a suo sorella Alice, altra mia insegnante e pensai subito che potesse avere bisogno di un mio piccolo aiuto.
  Ero curiosa e il pomeriggio stesso ci incontrammo.

  “Hai mai sentito parlare di Giocodanza®?”

  Io non ne sapevo ma mi fidavo di loro

  Primo incontro.
Il viaggio verso Brescia mi ha riservato la sorpresa della nebbia,  arrivata, stranamente c’era il sole. Buon segno!
Tante ragazze, molte della mia stessa età, più o meno, un’insegnante davvero in gamba.

E’ dalla mente di Marinella che è nato il Giocodanza.. e penso che sia geniale.
Il divertimento accompagna ogni gioco, ogni proposta di esercizio e penso che questo mi aiuterà a gestire il gruppo di piccole ballerine (e ballerini!) che mi ha assegnato Melissa.

  Secondo incontro.
Altro viaggio in macchina  ma questa volta mi fermo a Brescia a dormire, con altre ragazze davvero simpatiche che ho conosciuto la prima volta.
Altri giochi, altre storie.. la fantasia e la creatività volano. Dubbi, domande, incertezze.. ma Marinella ha sempre una parola, una risposta che ti apre un mondo.. senza “discorsoni” ma con semplicità ti fa capire e ti indirizza verso un metodo di insegnamento nuovo ed efficace.
Mi piace proprio questo corso.

  Terzo incontro.
Ancora Brescia, ancora un week end di compagnia e di risate, per imparare! Meglio di così!
Modelli di lezioni,  metodi per proporre nuovi esercizi, programmi specifici per ogni età.
Quante sono le nozioni che devo memorizzare! mettendo  già in pratica alcuni giochi con il mio gruppetto di ballerine/i riesco a orientar sempre meglio.
Peccato che questo sia l’ultimo incontro, il prossimo ci sarà la verifica finale…speriamo bene!

  Ritornare bambina, riscoprire la magia delle storie.
Mi sono trasformata in ape, in farfalla, in fiore, in una statua, in un vagone di un treno…
Ho viaggiato con la fantasia in Cina, Argentina, Far West, in boschi incantati, nella giungla, nel mare con le sirene..
E non voglio smettere, voglio continuare.. insieme ai miei piccoli allievi!


  Imparare le basi della danza, la propedeutica,  giocando.. senza annoiarsi. Se ci fosse stato un corso di Giocodanza® quando ero piccola, avrei fatto sicuramente i capricci per andarci! 

Relazione di Francesca Romanela - Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Francesca Roanella
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 


Brescia - Anno Sociale 2013-2014


  Ho pensato a lungo a cosa avrei potuto scrivere riguardo questa esperienza, per questo motivo ho aspettato fino all'ultimo per inviare tutto.
  Avevo scelto di intraprendere questo percorso del Giocodanza, prettamente come corso per arricchire il mio bagaglio culturale e professionale.
  Non mi sarei mai aspettata invece, che queste poche lezioni potessero condizionare così profondamente la mia visione di Insegnante ed educatrice, non mi sarei mai aspettata di trarre così tanto in così poco tempo, e non parlo solo di professionalità o metodo di insegnamento.

  Mi viene da sorridere se ripenso alla prima mattina, ero caricatissima ed entusiasta come al solito. Sono sempre stata così, adoro intraprendere percorsi nuovi, conoscere e mettermi alla prova.
  Sono arrivata senza avere la minima idea di cosa aspettarmi, anche se sin da subito mi sono sentita come a casa, attorniata da altre ragazze con la mia stessa curiosità e col mio stesso desiderio di imparare qualcosa che vada ben oltre la lezione intesa soltanto come serie di esercizi.

  remetto che come allieva posso ritenermi molto fortunata, ho avuto insegnanti che per me sono come una seconda famiglia, penso che sia una cosa molto importante. Perché quando vado a lezione per me non è soltanto il momento dove apprendo la meravigliosa arte della danza ; è un rifugio, un posto dove ci sarà sempre non soltanto un insegnante ma anche una maestra, nel senso più vero del termine, una maestra di vita.

  Questo è esattamente quello che ho ritrovato in queste lezioni, un aspetto che penso sia fondamentale e immancabile. Dove attraverso il gioco e la passione per la danza è importante anche tenere conto del lato emotivo del bambino, per questo motivo ho apprezzato tantissimo la lezione con la psicologa. Tante volte non ci rendiamo conto di cosa ci sia dietro i comportamenti dei nostri allievi e ho capito che è prezioso riuscire ad andare oltre, dando fiducia al bambino per ottenerne in cambio.
Inoltre, l’aspetto che mi ha affascinata maggiormente, seppur possa sembrare banale, è l’approccio ludico col quale il Giocodanza accompagna il bambino nell’apprendimento di un’arte, nel modo più naturale possibile.  
  “Il gioco è il lavoro dei bambini” frase che mi è particolarmente rimasta in testa. Mi ha ricordato quando da piccola, correvo di qua e di la indaffaratissima, immersa nel mio mondo! Purtroppo oggigiorno a causa dell’evoluzione tecnologica, i bambini spesso sono vittime dell’ipocinesi, così è importantissimo a mio avviso che abbiano l’occasione di riscoprire l’uso dell’immaginazione e della creatività attraverso le lezioni.
  Questo è quello che ha significato per me questa bellissima esperienza, prima di tutto a ricordarmi che se non considerassimo ogni bambino prezioso e unico, ricco di colori, di nero e di sfumature, saremmo soltanto delle addestratrici e non delle vere e proprie maestre.

  Penso infine che una buona insegnante sia quella che, al termine di ogni lezione possa uscire con il sorriso, soddisfatta per ciò che è riuscita a trasmettere ai propri allievi, e ancora di più per gli insegnamenti che da loro è riuscita a trarre.

Relazione di Maria Addolorata Rinaldi - Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Maria Addolorata Rialdi
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 



Brescia - Anno Sociale 2013-2014


"C'era una volta"

  Care Lulù e Marinella, mi presento: sono un umile cantastorie, un giullare di corte, che ama parlare delle persone che, come me, amano l’arte della vita.. E come tutte le storie che si rispettano inizierò da..
  C’era una volta una piccola bambina di nome Miriam. La sua statura minuta e la poca voglia di mangiare, spinse la sua mamma a chiedere consiglio, su quale sport l’avrebbe fatta crescere in serenità e in salute.
  E fu così che si ritrovò in una sala di danza, con la sua maestra Gabriella, pronta ad accoglierla in ogni sua esigenza, capriccio o errore..d'altronde i suoi 4 anni dimostravano palesemente la sua voglia di emergere, di divertirsi ma allo stesso tempo di trovare pace e serenità nelle parole e nelle coccole di una maestra con le scarpette rosa..
  Gli anni passarono e con lei crebbe la voglia e l’amore per quella grande arte che è la danza..tanti sacrifici e tanti dolori, la scuola e l’adolescenza..ma c’erano sempre dei punti saldi nella sua crescita: la sbarra e gli specchi…punti che l’hanno messa  a confronto sempre con se stessa, per migliorare, modificare, valutare e reagire!
(Io, come narratore di questa umile storia, vorrei tanto dire, come è meraviglioso d'altronde leggere in tutte le storie, la fatidica parola “fine” o “vissero tutti felici e contenti”, ma purtroppo.. ) Un giorno, quando capì che non poteva farne a meno, e che sarebbe voluta diventare un’insegnante, purtroppo davanti a lei si presentò un grande ostacolo da superare… La vita ahimè, la mise di fronte ad una dura prova..

  Nonostante gli ostacoli, riuscì a portare avanti il suo sogno, dedicandoci anima e cuore, per far sì che tutto si realizzasse nel migliore dei modi..
  Ma c’era sempre in lei, una piccola parte che non voleva aprirsi, come una porticina nascosta, forse chiusa in tempi meno felici..una parte dove la piccola bambina aveva nascosto i giochi, le coccole, le aspettative che ogni bimba ha dentro di sé quando ancora non conosce la realtà degli adulti.

 Care Lulù e Marinella, a questo punto della storia, non posso fare altro che parlare di voi..quella bambina minuta e senza molta voglia di mangiare, era cresciuta troppo in fretta per tempi avversi vissuti nella sua giovane età, ma dopo avervi conosciute e dopo aver trascorso delle ore con voi, non potete immaginare quali cambiamenti siano avvenuti dentro di lei..
  Grazie a voi, e al giocodanza®
, ha riaperto quella piccola porticina, da cui, non potete immaginare cosa sia uscito!

  Io credo che non si aspettasse tutto ciò, ha ritrovato la gioia e lo trasmette alle sue piccole allieve…sperimenta, propone e lo fa con il sorriso e con gli occhi di una bambina, non più con quelli di una donna adulta, che ha sempre lottato per essere all'altezza.

 Che dire… ah, si! Ora posso finalmente dire le fatidiche parole che ogni storia merita..ma prima, vorrei riportarvi una breve frase scritta da Miriam,sulla sua agenda, dopo il primo incontro..
  1° incontro del seminario – Non so cosa mi sia successo, ma ho riso come non ridevo da tempo..


  C’era una volta una bambina di nome Miriam..e c’è ancora. Fine.

sabato 22 marzo 2014

Relazione di Ambra Reina - Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 

Brescia - Anno Sociale 2013-2014



12 giugno 1992
Cosí il mio quaderno di danza è perfetto!
Ho aggiunto delle nuove foto di ballerini che ho trovato in un giornale e nella prima pagina ho attaccato la ballerina di plastica che ho trovato nella confezione dei datteri, quella che serve per infilzarli e mangiarli, l’ho tenuta io al posto di buttarla, sul mio quaderno della danza sta benissimo.
Oggi mi hanno chiesto cosa voglio fare da grande.
Ho risposto: la ballerina!
Quanto mi piace ballare, quando vedo i ballerini rimango incantata e vorrei fare quello che fanno loro, voglio chiedere a mamma e papá se mi portano a diventare una ballerina.

08 settembre 1992
Oggi ho fatto la mia prima lezione di danza!
Ero emozionata, felice, avevo addosso un body con un maglioncino, le calze e la scarpine, tutto rosa, la mamma mi ha pettinato i capelli in un modo che si chiama chignon, con un fiore di plastica per chiudere i capelli. Non vedo l’ora che arrivi la prossima lezione, ho appena iniziato ma credo che ora che ho iniziato, non smetteró mai e porteró la danza con me per tutta la vita!

06 giugno 1993
Oggi c’è il mio primo saggio di danza!
Sono piena di emozioni e ho un pó paura, ci sará della gente che non conosco a guardarmi.
La maestra mi ha messa in prima fila e mi ha detto che sono bravissima, questo mi ha fatto sorridere e mi ha rassicurata.
I costumi li ha fatti la mia mamma, io e le mie compagne abbiamo addosso un gonnellino rosa che sembra fatto di petali e lo chignon stavolta è avvolto da perle rosa.

07 giugno 1993
Ieri sera il saggio è andato benissimo, ho fatto tutto giusto, le persone che ci guardavano ci hanno riempite di applausi e mamma e papá sorridevano.
Non dimenticherò mai questo giorno.

16 ottobre 2007
Sto affiancando la mia insegnante di modern jazz nelle lezioni degli altri corsi, dal baby all’intermedio.
E’ bellissimo trasmettere delle conoscenze a qualcun altro di quello che ami.
Mi sono soffermata in particolare su una ragazzina che ha delle difficoltà di apprendimento, e alla festa natalizia la madre è venuta a ringraziarmi per i miglioramenti che ha visto nella figlia, è stato davvero emozionante e mi ha riempita di orgoglio.
Mi piacerebbe diventare un insegnante, mi piacerebbe davvero tanto.

02 giugno 2013
Penso sempre di piu di voler fare l’insegnante di danza, e il primo passo che voglio fare è iscrivermi al corso di Giocodanza® di Marinella Santini, come mi hanno consigliato le mie insegnanti.
Mi piace pensare di trasmettere agli altri la mia passione per la danza, fargliela guardare con lo stesso amore con la quale la vedo io, e credo i bambini siano dei fiori che devono sbocciare e far parte in qualche modo significativo di questa crescita mi riempirebbe di gioia.
Ho deciso, mi iscrivo.

20 ottobre 2013
Ho finito il primo incontro del corso di Giocodanza®.
E’ meraviglioso, ancora piú bello di quanto mi aspettassi, mi ha fatto tornare bambina, abbandonata al gioco e alla spensieratezza mentre intorno a me si respirava aria di danza.
Trovo che sia un metodo eccezionale per insegnare i primi passi ai bambini facendo loro amare questa arte unendo il gioco all'esercizio dentro ad un mondo di fantasia.
E’ stato un weekend fantastico ricco di emozioni ed esperienze nuove, non vedo l’ora che arrivi il prossimo.

13 febbraio 2013
Scrivere la relazione per l’ultimo incontro mi ha fatto riaffiorare un sacco di ricordi bellissimi, e pensando a cosa ha significato per me questo corso, beh, mi ha fatto vedere un mondo di insegnamento che non conoscevo, e lo trovo davvero meraviglioso, sono felice di avervi preso parte e spero di metterlo in pratica presto.

Grazie Marinella.

Relazione di Rebecca Noto- Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Rebecca Noto
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 


Brescia - Anno Sociale 2013-2014



  Sono entusiasta per aver scelto di frequentare questo corso, e in un certo senso contenta di non avere nessuna esperienza di insegnamento, mi sento come un contenitore vuoto da riempire.
  Ho compreso che, avendo memoria, seppur da osservatrice, delle lezioni di danza dedicate ai bambini, un metodo cosi innovativo come il GIOCO DANZA da te ideato non può che essere per me il giusto strumento attraverso cui i miei allievi futuri possano esprimere ciò che sono sviluppando ed esercitando tutti i sensi, dando spazio all'immaginazione e alla creatività, scoprendo insieme le proprie potenzialità artistiche e soprattutto, per me cosa fondamentale, migliorare sì la qualità del loro movimento ma senza però penalizzare la capacità di comunicare ed esternare le proprie emozioni.

  Esercizio per la danza, ma anche per l’anima!

 A questa età stimolare la comunicazione attraverso esercizi –gioco che permettano di esternare le proprie emozioni, mi consentirà di capire dell’allievo quale sia l’espressione reale del suo sé e non la proiezione dell’adulto . La sua essenza di bambino come essere unico e irripetibile!

  Ed è eccezionale che tutto ciò attraverso il “gioco” permetta di creare quel bagaglio di conoscenza della tecnica vera e propria , bagaglio che è altresì arricchimento per gli altri contesti in cui si muove il bambino.

  Sono insiti nel Gioco Danza i pilastri ideologici della PEDAGOGIA.

  Le conoscenze acquisite in questi incontri mi hanno permesso di focalizzare l’attenzione anche su questa figura così innovativa di insegnante a cui non si chiede solo una adeguata preparazione teorica, ma anche di esercitarsi a tirare fuori il bambino che ha in sé per applicare con successo il metodo da te ideato.

   Può portare a risultati straordinari in quanto abito perfettamente cucito su questa fascia d’età .

  Il Gioco Danza dunque come naturale evoluzione del metodo classico.
  COME AVREI FATTO AD INIZIARE SENZA?

  Porterò sempre con me le sensazioni e le emozioni provate durante i nostri numerosi viaggi,dall’ Argentina alla Cina, passando per castelli incantati  e giungle misteriose!

Dell’audizione con il Direttore d’Orchestra vogliamo parlarne? Speriamo che sia andata bene!

  Non mi è ancora arrivata la lettera a casa!! Dici che è positivo o negativo???????

 Con immensa gratitudine Una delle tue bambine